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Descrizione

Grazie alle testimonianze di alcuni anziani coltivatori, si sono potute avere dichiarazioni cartacee che attestano la tradizionalità del peperone di Capriglio. È solo grazie a loro, infatti, se nei piccoli paesi e nei borghi troviamo ancora intatte le coltivazioni di molte varietà di ortaggi,  trapiantate in piccoli appezzamenti e recuperate più per passione e rispetto delle tradizioni forse, che per motivi economici. Una sorte comune a molti legumi, razze animali, formaggi, ricette e ortaggi del nostri territori, come il peperone di Capriglio.

Capriglio è un paesino del Monferrato e sorge nel Nord Astigiano, in posizione collinare. Le prime testimonianze relative al paese risalgono al IX secolo, sebbene sia confermato che l'area fu abitata già in epoca romana. Oggi, uno dei motivi di vanto e popolarità del piccolo borgo è il peperone di Capriglio, amato per la sua singolare forma a cuore e coltivato esclusivamente in queste zone da quasi due secoli. Anche il nome dell’associazione dei produttori rimanda alla forma del peperone di Capriglio: si chiama “Un Cuore di Peperone” e al suo interno sono riuniti i coltivatori che lo coltivano secondo tradizione seguendo i principi dell'agricoltura biologica, con l’obiettivo di riportare sul mercato locale questo prelibato ortaggio. Ricordiamo che fino agli ‘60 contava su un ampio mercato che interessava le zone di Chieri, Asti, Torino, spuntando addirittura, prezzi doppi rispetto ad altre varietà. Come altre varietà coltivate nella zona, si ritiene sia stato originato da un incrocio naturale tra antiche cultivar di dimensioni ridotte e altre più grandi autoctone della zona del cuneese.

Il sapore delicatamente dolce e lo spessore della bacca, consistente e carnosa, lo rendono particolarmente adatto alla conservazione: come quella tradizionale “sotto raspa”, realizzata in acqua bollente, aceto, sale e che utilizza le vinacce derivanti dalla lavorazione del vino freisa locale per tappare le damigiane in cui vengono sommersi i peperoni: un motivo in più per comprendere perché i peperoni di Capriglio fossero così richiesti anche fuori dai suoi confini territoriali. Così trattati, i peperoni possono conservarsi a lungo mantenendo intatte le sue caratteristiche organolettiche.

Il sapore del peperone di Capriglio è piuttosto interessante, carnoso e incredibilmente croccante, il suo aspetto e i vispi colori giallo e rosso lo rendono bello alla vista, dolce e delicato al palato. Tagliato a pezzi e intinto nell’olio e sale, è perfetto se accompagnato da un’acciuga, a  mo’ di pinzimonio, il degno antipasto delle usanze campagnole piemontesi che apre le danze allo stomaco, stuzzicando l’appetito.

Ideale per essere riempito con un trito di carne, com’è tradizione nell’astigiano, si farcisce anche di riso, erbe e formaggio, oppure viene arricchito con misti di verdure dell’orto, richiamando lo stile delle caponatine. Si presta molto bene anche alla conservazione in barattolo, con olio, aglio e timo, per essere reperito e gustato tutto l’anno.



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Il Peperone di Capriglio


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